Le cascate di Rastoke
La Slunjčica (o Slušnica) è un breve fiume d’origine carsica, nonché affluente di sinistra della Korana. Lungo il suo corso, questo meraviglioso fiume rivela tutto lo sfarzo della natura circostante che fa dei fiumi carsici croati un fenomeno naturale unico al mondo. Dalla sua sorgente, che si trova nel profondo di una depressione lacustre nel fondo di una stretta conca ai piedi del paese di Slušnica, prosegue la sua corsa a valle, scavando un profondo canyon ricoperto di fitti boschi di querce e carpini. Poi si allarga improvvisamente, causando una forte aerazione dell’acqua che determina una più intensa sedimentazione e la formazione di quegli strati tufacei che caratterizzano quel paesaggio avete la fortuna di ammirare, i cui protagonisti sono la Slunjčica, che si riversa nella Korana con 23 meravigliose cascate, e il villaggio di Rastoke, che pare sospeso su quell’acqua raccontata in tanti miti e leggende.
HRVOJEV SLAP (La cascata di Hrvoje) – In una notte di primavera del 1914, quando le ultime nevi invernali non s’erano ancora sciolte del tutto, la gente di Rastoke fu svegliata da un frastuono che fu scambiato per una scossa di terremoto. In realtà, nel corso della notte la natura aveva demolito qualcosa che aveva costruito con tanta pazienza per secoli, mostrando ancora una volta la propria imprevedibilità. Quel che franò erano enormi ammassi di roccia sedimentaria che mutarono una volta per sempre sia la posizione, sia l’aspetto delle cascate Hrvojev slap e Vilina kosa, incidendo anche sul livello dell’acqua del fiume Korana. La cascata Hrvojev slap perse la sua fino a quel momento riconoscibile forma trapezoidale, e due enormi barriere tufacee, cadute a valle, rallentano tutt’oggi il corso del fiume Korana. Questi due ammassi di roccia, con la loro forza rievocatrice, ci aiutano a ricostruire le origini del nome della cascata. La leggenda narra dell’amore proibito tra due amanti e dell’ultimo, disperato tuffo di Hrvoje nelle profonde acque del fiume, nel cui abisso decise di metter fine alle proprie pene.
VILINA KOSA (I capelli delle ninfe) – L’ultima cascata attraverso cui le acque della Slunjčica si riversano nella Korana ricorda la meravigliosa e folta chioma delle ninfe (vile) che, nella mitologia slava, abitavano le rive dei fiumi e che i nostri padri adoravano, offrendo loro spesso anche sacrifici. Queste creature mitiche dai poteri magici si dissetavano soltanto bevendo l’acqua delle sorgenti più pure. E mentre si prendevano cura dei loro lunghi capelli, erano solite intonare canti suadenti cui i maschi non potevano resistere.
BUK (da buka, frastuono) – La più grande delle cascate di Rastoke è avvolta da un velo spesso di goccioline in sospensione, ma era ancora più grande ed imponente nel lontano 1914, quando alcuni enormi ammassi di roccia tufacea si abbatterono sul corso della Korana, aumentando il livello dell’acqua e riducendo, così, l’altezza della cascata. Il suo nome evoca il frastuono (buka) che produce l’acqua precipitando oltre la cascata. Il termine buk è diventato quasi sinonimo di cascata, specialmente nelle aree carsiche e nelle regioni dalmate della Croazia.
PRVI SLAP (La prima cascata) – Passare un po’ di tempo nei pressi della cascata, la cui acqua scorre sotto quella trattoria che, un tempo, era un mulino (quella stessa acqua che, un tempo, scorreva sotto le stanze della casa del mugnaio), è l’occasione ideale per vedere se è vero quel che si dice da sempre qui a Rastoke, e cioè che non c’è posto migliore per dormire sonni tranquilli se non sotto una cascata, al soave frastuono dell’acqua che scorre.